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Un articolo di Carlo Dore jr. con una breve premessa.
Pubblichiamo molto volentieri l’articolo del compagno Carlo Dore jr perché ci permette un intervento che ci piace mettere in premessa in luogo che in commento come potevamo fare. Sebbene Dore faccia una analisi –come sempre puntuale ed intelligente – della situazione generale, non tutto sta camminando allo stesso modo. Proprio qui a Cagliari sta procedendo (e i numerosi articoli del compagno non sono stati ininfluenti) un progetto che non è più la “Cosa Rossa”, ma il tentativo di elaborazione pratica di quel modello di nuova sinistra delineato nei giorni 8 e 9 dicembre. Le forze che stanno “organizzando” la nuova sinistra sono in fase avanzata di discussione-confronto-proposta tanto che fra Verdi, Pdci, Prc e SD si sono travati, già a livello di federazione (e molto spesso dopo numerosi dibattiti nelle sezioni), argomenti di assoluta concordanza che per semplificare cito solo in: ambiente trasversale e lavoro (nei suoi aspetti di precariato, sicurezza, e creazione). Sono stati individuati alcuni fattori di progresso ambientale che coniughino la creazione del posto di lavoro con la produzione di energia pulita, rinnovabile e in linea con uno sviluppo compatibile. L’importanza che mi sento di attribuire a questo processo e lo scrivo perché concordo con Carlo nell’anomalia della nascita verticistica del PD è che il processo sta progredendo dal basso. Molte delle proposte sono già digerite dalle basi dei quattro componenti la confederazione, addirittura sono sollecitate. Attraverso la gestione del sito e per i commenti e per le e-mail che si ricevono quotidianamente questa volontà è palpabile, talvolta suggerita, altre volte sollecitata. Ecco perché mi permetto (sicuro della benevolenza di Carlo per questa premessa) di dire che non parlerei, almeno a Cagliari, delle due sinistre confluite nella cosa rossa perché qui , a confluire, sono state almeno tutte e quattro le sinistre, mentre non si dispera in un (non molto lontano) confronto con le altre componenti movimentiste della Sinistra. Che è già Sinistra Arcobaleno (VAR)

L’intervento di Carlo Dore Jr

Confermando le previsioni dei più attenti commentatori, la nascita del Partito Democratico – lungi dal favorire l’attuazione di quella fase di “semplificazione della politica” più volte richiamata da Fassino nel corso della lunga stagione congressuale – ha alterato profondamente gli equilibri interni alla già di per sé non stabile maggioranza di governo. Indipendentemente dalle valutazioni proponibili in ordine alle scelte compiute da quelle cellule impazzite del centro moderato che più volte hanno attentato alla stabilità dell’Esecutivo nella prima fase della legislatura in corso, si deve infatti rilevare come la sinistra italiana risulta attualmente spezzata in tre tronconi: il nostro Paese registra in questo senso la colossale anomalia costituita dall’esistenza non già di un fronte progressista unitario, ma di tre diverse sinistre, ciascuna delle quali appare impegnata a perseguire la propria road to perdition. Aderendo al progetto del PD, la componente maggioritaria dei DS ha coraggiosamente scelto di mettere in discussione la propria identità per favorire l’elaborazione di “un nuovo pensiero per un nuovo secolo”, di “ammainare definitivamente le vecchie bandiere” per “affrontare con rinnovato slancio le sfide quotidianamente proposte da una società sempre più deideologizzata” . Continua a leggere »

Con il nuovo anno occorre fare subito delle riflessioni oggi che la Federazione è forte avendo conservato, in buona sostanza, il tesseramento di quello trascorso (era un congressuale) perché gravi e duri si presentano questi prossimi tempi a venire. La realizzazione della Confederazione della Sinistra a livelli di sezione e federazione, le prossime elezioni amministrative in almeno quattro o cinque comuni, la gestione di un numero di sezioni che nello scorso anno abbiamo praticamente raddoppiato. Non meno importante è la funzione che dovrà svolgere la FGCI riorganizzata secondo il nuovo Statuto e prossime sono anche le elezioni regionali che saranno combattute allo stremo perché dopo l’annuncio della ricandidatura del presidente Soru (la decisione è stata esplicitata lo scorso 28 dicembre) le forze di centro destra daranno una battaglia asperrima mentre non sarà tutto indolore quanto avverrà all’interno di quella vecchia Unione sardista e autonomista che ci portò alla vittoria quattro anni or sono. Il compito delle federazioni sarà quello di raccogliere voti e proseliti, ma anche di mettere in campo le politiche che filtreranno dal nazionale e attraverso l’organizzazione regionale. Federazioni che quindi devono essere unite, radicate nel territorio forti e realisticamente attive. Federazioni organiche, eterodirette, con precipue caratteristiche, una certa dose di autonomia e guidate da una segreteria regionale che produrrà uno sforzo immane che certo non stiamo ad invidiare considerati i pochi margini ed i molti ed impegnativi passaggi. Raccogliere le fila generali per gestire un così immane lavoro non è nostro compito, ma ce ne preoccupiamo e rimaniamo fiduciosi in attesa. Nel frattempo stringiamoci attorno ad alcuni punti che già prendemmo in esame e che ora è tempo di ristudiare e rimeditare.

Vincenzo A. Romano

Ma il partito non verrà meno a questi suoi compiti soltanto se sarà esso stesso la personificazione della disciplina e dell’organizzazione, se sarà il distaccamento organizzato del proletariato. Altrimenti esso non potrà pretendere di conquistare la direzione delle masse proletarie.
(A.Gramsci, Ordine Nuovo, 1° novembre 1924)

Mutatis mutandis l’intuizione (e dottrina) di Gramsci si impone ancora con la forza che prorompeva dalle idee di quel minuscolo sardo dalla testa immensamente grande rispetto al mortificato se pur forte ed allenato corpo. Il fatto è che i molti che lo studiarono hanno dimenticato, gli altri non lo conoscono se non per un sentito dire, nell’iconografia delle sedi del PdCI accanto a Togliatti e, soprattutto Enrico Berlinguer. Di tutti e di moltissimi che li seguirono di volta in volta abbiamo un ritratto sbiadito dalla poca conoscenza e soprattutto dall’ignoranza del loro pensiero che viene citato per formulette e mai abbracciato come stile di vita. Il problema non è nuovo se appena dopo venticinque anni Mao Dse Dong faceva aspri richiami sulla gestione collegiale del partito.(1) Continua a leggere »

Murale a OrgosoloPeppino Marotto, il sindacalista che ogni giorno, nonostante l’età, continuava ad impegnarsi, come volontario dello Spi (il sindacato pensionati della Cgil) e il patronato Inca, a favore degli altri. L’uomo di 82 anni, «il comunista» come amava definirsi, che aveva cercato di fermare la violenza con la cultura. Con le lotte sindacali prima, affianco ai pastori e agli operai e con la poesia dopo. E poi le altre iniziative musicali con il coro del Supramonte. Fu lui a far sorgere, negli anni 70 il gruppo dei muralisti e a sostenere quei disegni che rivendicavano «progresso, cultura» ma anche «rivoluzione e ribellione» a un mondo fatto di omertà che affrescano tutte le pareti della parte vecchia di Orgosolo. E la cultura, con la rivoluzione e il sogno del «riscatto del proletariato» hanno contraddistinto e caratterizzato la sua esistenza. (da l’Unità)
L’ attuale inno della Brigata  conosciuta come “I diavoli rossi” (Dimonios)  peril colore delle mostrine.

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Vincenzo A. Romano * (con le foto della serata)

«Sono impressionato. Pensavo che questi giochi economici, come il Dumping Predatorio, fossero destinati solo alle grandi aziende. Mai avrei creduto che investitori, anche poco seri potessero essere, così feroci verso la gente. Perché questo vuol dire l’abdicazione del potere politico di fronte al potere economico…». Questo era uno dei commenti ad un articolo pubblicato su questo sito in occasione della disperata protesta “lo sciopero della fame” dei contadini di Decimoputzu oppressi da esosi debiti contratti, in buona fede, in base ad una legge (n°44 del 1988) che amministratori disattenti ed ignoranti avevamo emanato senza tenere conto del fatto che anche questa tartassata Isola sta nel novero delle grandi nazioni (e delle loro regole) della Unione europea. Mena Aloia riassumeva in quei giorni, erano i primi giorni di ottobre, la vicenda dell’accavallarsi di errori e debiti con banche rapaci e politici insensibili. Il 6 novembre, dopo un periodo di febbrile attività a studio della tragica situazione la questione veniva portata in Parlamento dal Deputato Algherese Elias Vacca che presentava al ministro una interrogazione a risposta immediata sul dramma che continuava a consumarsi nel Municipio di Decimoputzu dove continuava lo sciopero della fame degli agricoltori cui le banche creditrici continuavano a metter all’asta i beni. L’intervento del deputato del Pdci cominciava con la constatazione : «quello che sta accadendo in Sardegna è paragonabile ad una seconda emergenza economica dopo il caso Parmalat. Sono, infatti, circa 7.000 le aziende agricole sarde, dal singolo pastore al coltivatore di fiori, e quasi 30.000 le persone direttamente impegnate nell’azienda familiare, uniti ad altrettanti braccianti, che hanno perso tutto, travolti da un mix di truffa, bluff ed incompetenza, e strozzati da debiti da capogiro con le banche…». La risposta del Ministro fu, come ebbimo a scrivere in un secondo momento, quasi una beffa. Perché –sostanzialmente aveva ingannato il deputato, o meglio aveva mentito al parlamento- perché mentre rispondeva di provvedimenti sospensivi già assunti le aste continuavano impunemente. Occorre rammentare che non era la prima volta che il nostro partito si occupava della questione, perché venti giorni prima sempre l’on. Vacca denunciava assieme all’ Altro sardo Oliviero Diliberto la situazione economica in cui versava il sistema economico in Sardegna con riferimento proprio a Decimoputzu : «In provincia di Cagliari, a Decimoputzu, i coltivatori si sono attivati in una protesta organizzata, occupando la Sala Consiliare del paese e avviando lo sciopero della fame nella speranza di ottenere un intervento concreto da parte delle istituzioni; tale pacifica battaglia è stata però ostacolata da atti di violenza e minacce al leader di Altragricoltura, nonché portavoce del Comitato di lotta dei pastori ed agricoltori». Sabato pomeriggio, in un’affollatissima aula consiliare – brillavano per l’assenza: Presidente, Giunta e Consiglio regionale – Elias Vacca era ancora in quella Aula (insieme con i compagni Maria Demurtas della Direzione Nazionale del Pdci, l’Assessore al lavoro della Provincia di Cagliari Maria Carla Floris , il Segretario della federazione di Cagliari Antonio Littarru e chi vi riferisce con queste note). Continua a leggere »

Diritto Laico

di Maria Demurtas *

Le recenti sentenze dei tribunali di Cagliari e di Firenze, che hanno riconosciuto la non applicabilità di alcuni articoli della legge sulla fecondazione assistita rendono giustizia ai numerosi cittadini , privati da questa legge di diritti fondamentali e costretti a dolorose emigrazioni all’estero. E’ stata una legge fortemente voluta dal Vaticano , che ha dimostrato -in questa occasione- una estrema capacità di ingerenza nella politica italiana, creando un clima da integralismo religioso  che deve richiamare la politica alla difesa della laicità dello stato  .
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Mentre un Ministro arrapato sforna un decreto di espulsione per stranieri, e il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso rimprovera l’Italia per non aver mai chiesto i fondi messi a disposizione per l’integrazione: «Noi abbiamo messo in campo strumenti finanziari e normativi. Il fondo sociale europeo prevede programmi specifici per l’integrazione della comunità rom. In totale abbiamo già stanziato 275 milioni di euro e in più dato sessanta milioni a Bulgaria e Romania per questo obiettivo nella strategia di pre-adesione. Per la Spagna sono stati pagati 52 milioni di euro, per la Polonia 8 milioni e mezzo, per la Repubblica Ceca oltre 4 milioni, per l’Ungheria quasi un milione» fondi che secondo Barroso l’Italia mai ha richiesto, a Bergamo si organizzano dei quasi “quadroni della morte” che pestano regolarmente immigrati di colore assieme a carabinieri e polizia municipale. Cosa fa il ministro? Per fortuna ci sono la Magistratura ed i poliziotti onesti. Per la cronaca i pestatori del venerdì sono stati incriminati in 21. Non pochi per ridar vita alle squadracce fascisto-padane.

Soddisfazione del Pdci per gli obiettivi raggiunti ed il buono stato delle finannze. Rimangono ancora alcuni punti da risolvere come il lavoro, le nuove sacche di povertà ed il rilancio pieno dell’economia. Finalmente approvati il piano della Sanità che mancava da quasi 25 anni e quello paesaggistico.

CAGLIARI, 28 DICEMBRE 2007 – Il Presidente della Regione, Renato Soru, come di consueto nella conferenza stampa di fine dicembre ha fatto una analisi del lavoro svolto dalla Giunta nell’anno solare appena trascorso, passando in rassegna i risultati ottenuti, a cominciare in particolare dalla sanità (“il 2007 è l’anno nel quale è stato approvato il Piano sanitario regionale, dopo 24 anni”), per passare al bilancio, per la prima volta in pareggio dopo molti anni (“dopo qualche decennio non si fanno nuovi debiti ma si pagano i debiti del passato, tutto questo senza chiedere sacrifici ai cittadini”) grazie ai tagli alle spese inutili e alla battaglia vinta sulle entrate; e infine all’istruzione, sulla cui importanza il Presidente Soru si è soffermato ancora un volta, e citando don Milani ha ricordato come “mettere nel mondo un giovane senza istruzione è come mettere in cielo un passero senza ali”.
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Kassim Britel cittadino italianoDue lettere, con la stessa data, 14 novembre 2007, e lo stesso mittente, Fair Trial International, sono arrivate al ministro della giustizia Clemente Mastella e al ministro degli esteri Massimo D’Alema. Fair Trial International è un’organizzazione non governativa con sede a Londra che si occupa di promuovere «processi in linea con gli standard internazionali e di difendere i diritti delle persone che subiscono processi in paesi diversi dal proprio». Oggetto delle due lettere è il caso di Abou Elkassim Britel. «Siamo molto preoccupati che nonostante abbia sofferto gravi violazioni dei diritti umani, mr. Britel rimanga imprigionato in Marocco, dopo una condanna ottenuta attraverso la tortura». La detenzione di Kassim, che è in sciopero della fame dal 16 novembre, è quindi diventata un caso internazionale. E il silenzio del governo italiano, che pure aveva promesso all’inizio del 2007 che si sarebbe adoperato per avere la grazia dal re del Marocco Mohammed VI, diventa più assordante ogni giorno che passa. Mastella è impegnato a superare le crisi di nervi della maggioranza e D’Alema sabato e domenica sarà a Lisbona al vertice euroafricano. Forse per questo, come ci ha confermato l’avvocato Saima Hirji, i due ministri non si sono ancora degnati di rispondere alla lettera di Fair Trial International.

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Buon Anno !

Compagni e compagne voglio porgere a tutti voi i miei migliori auguri per un 2008 pieno di soddisfazioni personali e, poiché scrivo nel sito del partito anche di soddisfazioni politiche. Il 2008 sarà sicuramente un anno molto importante per il nostro partito e per tutta la Sinistra arcobaleno. Sarà un anno che non potrà vederci nel guado, ma che richiederà da parte di tutti delle decisioni su cosa fare, come fare, per chi fare e con chi fare. Certamente dovremo uscire dal cerchio infernale degli ignavi e smetterla di vivere senza infamia e senza lode. I tempi non ce lo permetteranno e gli impegni ci sproneranno a correre. Compagni, sono certo che durante queste vacanze ciascuno di noi ha speso un poco del suo tempo a pensare al partito in cui milita. Certamente avrà pensato a come affrontare il futuro e a come migliorarlo, certamente avrà pensato che una buona organizzazione è stata alla base di tutto il lavoro passato e una migliore organizzazione ci permetterà un futuro migliore e questo a tutti i livelli, dalle cellule alle sezioni, dagli organismi federali a quello regionale ed alle istituzioni dove siamo presenti. Se l’organizzazione è il primo punto che dobbiamo affrontare ritengo di non sbagliare dicendo che dobbiamo scegliere tra due immagini che molti vogliono dare al partito. Molti lo vorrebbero come un libro che ogni compagno può consultare, può leggere e condividere in tutto o in parte. Molti compagni vorrebbero partecipare ed aggiungere pagine a questo libro attraverso un dialogo aperto, corretto, costruttivo e da tradurre in atti concreti e in modi di vivere consoni a quanto scritto. Altri vorrebbero che i Partito fosse come una moneta con due facce, entrambe belle, ma che tra loro non comunicano, non si vedono eppure, per avere un valore, sono costrette a stare insieme. Ma, una moneta che brillasse su entrambe le facce avrebbe più valore sui tavoli della politica o comunque dove essa si può spendere da tutto il partito e non solo da alcuni . Si, compagni, prima di affrontare i temi che ci vedranno impegnati nelle prossime iniziative e nelle prossime competizioni elettorali dobbiamo uscire dal limbo, dobbiamo uscire dal guado dobbiamo scegliere. Dobbbiamo pronunciarci: vogliamo il libro o preferiamo l’ arida moneta ?

Antonio Littarru

 

E’ il presidente Pervez Musharraf il maggiore indiziato, almeno da parte del marito e di sostenitori per l’assassinio di Benazir Bhutto, prima donna a governare un paese musulmano e già oggetto di un attentato meno di due mesi or sono dopo un periodo di esilio e arresti domiciliari. Il paese, dotato della’arma atomica, abitato da centosessanta milioni di musulmani attraversa ed attraverserà una crisi profonda destinata a pesare in quella bellicosa area geopolitica in bilico fra dittatori e ribelli cui il governo si è affrettato a attribuire la responsabilità del massacro. Altri 15 pare siano i morti dopo che l’attentatore o gli attentatori , raggiunta la donna con colpi di arma da fuoco, si sono fatti esplodere in mezzo alla folla. Affrettate le dichiarazioni governative e della stampa occidentale mentre il marito della Bhutto ha lanciato un’accusa esplicita: «È opera del governo» ha dichiarato Asif Ali Zardari, mentre stava per partire da Dubai, dove una parte della famiglia vive in esilio, alla volta del Pakistan. Al queda dunque è la solita sporca scusa dei vigliacchi assassini al potere.

Quando ho – contemporaneamente alla notizia – sentito della responsabilità di Al queda non ho impiegato un attimo a pensare tutto il contrario, vale a dire La responsabilità del Presidente, direttamente o indirettamente tramite l’ISI . Non convengono le elezioni ai giochi di potere U.S.A. ed al potere stesso di Musharaff. In quell’area si sta giocando il futuro della politica USA sugli approvvigionamenti ed il controllo di petrolio e gas, quello che rimane non ancora sotto guerra diretta o di dominio russo. Poco importa se avessi ragione, ma vi sono fatti inquietatnti ben analizzati in un sito che sottopongo alla vostra lettura:

 

E’ stata «Al Qaeda», naturalmente / I soliti sospetti
Pressante – Informazione libera e indipendente – lunedì 31 dicembre 2007

Con insopportabile arroganza il “pentito Lamberto Dini” attacca ogni giorno il governo e con sviscerato odio il Presidente Prodi. Abituato a tagliare sulle spalle dei lavoratori, come dimenticare la riforma delle pensioni del 1995, con analogo sistema vuole punire le donne, dopo la condanna della moglie per bancarotta fraudolenta si riscopre liberale (era stato nel governo Berlusconi e da lui suggerito come successore) e, colpito sulla via di damasco ha l’illuminazione: “Tradire gli amici della Margherita che inopinatamente lo avevano candidato, tradire l?unione che lo aveva portato al Senato e attaccare Prodi. Tradire tutti insomma in una visione da vecchio insofferente – magari tormentato da una fastidiosa prostatite – (ha l’età). Quindi se scontento di come vanno le cose deve smettere il viscerale anticomunismo, che poi è la scusa per tornare al governo con gli ex democristiani, smettere il sogno di fare il nuovo ministro del tesoro andare a schiarirsi le idee nelle megagalattiche tenute sudamericane della signora Zingone-Dini. Ora ci ha stufato e se ha un barlume di intelligenza, smetta di insistere e se ne vada a casa. Se a gennaio il centrosinistra avrà i suoi 5 o 7 senatori, Lamberto Dini tornerà a contare come il 2 di picche.

Dini ADN KRONOSQuando l’Italia era un paese serio e seguiva la sua Costituzione nello spirito e non solo leggendo le parole anche i Partiti erano una cosa seria. Quelli storici dell’Arco costituzionale, si diceva così, avevano fatto tutti la guerra di liberazione chi con più perdite, i Comunisti, chi con meno, ma sempre tante e sanguinose. C’era anche il MSI che seppure estraneo all’Arco aveva la sua organizzazione, gli iscritti e gli attivisti (anche piuttosto attivi specie se avevano in mano un bastone o un manganello). Ma era tutto una cosa piuttosto seria. Case del popolo, Sedi, sezioni, tesserati, parrocchie ed Oratorii erano la “macchina” ricca o povera, pomposa o semplice che mandava avanti organizzazioni che potevano vantare questo nome che ti potevano raccogliere un milione di persone come niente, che avevano, migliaia o centinaia di migliaia (pensiamo alla FGCI) se non milioni di iscritti. Oggi basta un vecchio marito di una matura ereditiera, magari anche condannata per certi imbroglietti, ed un paio di amici e cosa si fa? Un partito: nella specie i liberaldemocratici che non si sa bene cosa siano eccetto che visceralmente anticomunisti ed una rottura di palle Per Prodi che al senato deve combinare il pranzo con la cena. Uno di costoro si chiama Lamberto Dini e so chi è, almeno credevo di saperlo, gli altri non li ho trovati nemmeno su un informatissimo blog che mi sono peritato di consultare. Hanno una caratteristica: minacciare e avere una paura folle dei comunisti che quasi ti dà l’impressione che da bambini siano stati sodomizzati o da Lenin o dal più cattivo Stalin e perciò nutrano un rancore molto radicato. Continua a leggere »

   Allagamenti a Villagrande, Tortoli’, Galtelli’  (ANSA) – CAGLIARI, 23 DIC – E’ emergenza sulla costa centro-orientale della Sardegna per una eccezionale ondata di maltempo con pioggia e forte vento di scirocco. Esondati alcuni fiumi che hanno allagato molti comuni dell’Ogliastra e del Nuorese. Al lavoro decine di uomini e mezzi.Le situazioni piu’ a rischio sono a valle della diga di S. Lucia, con allagamenti a Villagrande e Tortoli’, e a valle dell’invaso artificiale sul Cedrino, con ampie zone di Galtelli’ sommerse, compresa la parte bassa del centro abitato.

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di Vincenzo A. Romano (con servizio fotografico dell’evento)

Con la presenza della compagna Maria Demurtasdella Direzione nazionale del Pdci -la federazione di Cagliari e la neonata Sezione del Pdci dedicata a Giorgio Amendola, sezione che è ancora in attesa dei crismi di approvazione delle autorità nazionali del Partito dei comunisti Italiani, aveva da tempo in fase organizzativa (dopo circa tre anni di assenza di manifestazioni su territorio) un seminario sulla nuova esigenza di creare dal basso posti di lavoro senza l’assistenzialismo pubblico: l’Ospitalità diffusa che è anche un modo di crescita delle comunità civili, di aggregazione, dialogo e soprattutto “cooperazione”, una voce che ancora di declina con difficoltà in terra sarda. Ciò si è potuto realizzare in un periodo poco felice (quello natalizio) che ha imposto l’assenza dalla partecipazione della più grande scuola alberghiera sarda, appunto quella di Monserrato, ma è stato un seminario colto, pregnante e che ha messo le premesse per nuovi incontri soprattutto per l’interesse dei politici, degli stessi operatori presenti, ma soprattutto per l’associazione dei confesercenti. Continua a leggere »

Venti condanne e due assoluzioni, demolizione totale dello stabilimento-discoteca Maramura sul litorale di Capoterra, giù anche il centro sportivo Green Blu a Quartu Sant’Elena. Su tutti lui, Lucio Pani: «Per anni l’ufficio regionale tutela del paesaggio, che dirigeva, assicurava solo le sue utilità personali». Il dirigente, ancora in servizio alla Regione, per il pm Daniele Caria è colpevole di corruzione aggravata, truffa, abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico in atti pubblici. «Merita nove anni di carcere – ha detto Caria – le attenuanti generiche non possono essere concesse». Perchè dagli atti e dalle conversazioni telefoniche registrate emerge la figura di un uomo pronto a tutto pur di compiacere i potenti di turno e di fare carriera. Pronto anche «a far prevalere gli interessi privati su quelli pubblici».

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Uno scop da L’Espresso domani in edicola

ESCLUSIVO. Il testo e l’audio della conversazione tra il manager Rai e il Cavaliere: “Lei è amato nel paese, glielo dico senza piangeria”. Dai giochi in azienda, alla fissa di Bossi per il Barbarossa fino alle scritture per le attrici: “Sto cercando di avere la maggioranza in Senato”

 

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L’INCHIESTA: Alì Saccà story |
La banda Rai

cagliari_provincia.jpgE’ sulla cassa integrazione per chiusura che andrà avanti la trattativa tra Provincia, Regione, Unilever, Confindustria e sindacati per scongiurare la mobilità dei 200 lavoratori dell’azienda di viale Marconi.
Nell’incontro che si è svolto ieri sera, convocato dall’assessore provinciale al Lavoro Carla Floris, dopo 2 ore di impasse per le posizioni troppo distanti di istituzioni e sindacati da una parte, che chiedevano il ritiro delle procedure di mobilità e la cassa integrazione di un anno per cercare nel frattempo una soluzione e Unilever e Confindustria dall’altra, assolutamente contrari all’ipotesi di sospensione della mobilità, si è aperto uno spiraglio sull’ipotesi di cassa integrazione per chiusura che permette di chiudere le procedure di mobilità e ridefinirne i termini per un altro anno, alla fine del quale, se non emergeranno novità, i lavoratori saranno licenziati.
Un anno, che servirà, come hanno spiegato sindacati, Provincia e Regione a individuare un acquirente per l’Unilever. «Se riusciremo a trovare l’accordo su un’ipotesi che preveda la sola cassa integrazione e blocchi la procedura di mobilità – ha detto la Congera – anche la Regione si impegnerà nella ricerca di un’acquirente che dia garanzie ai lavoratori».
All’incontro ha preso parte anche Sergio Retini, segretario nazionale della FAI CISL, a testimonianza della valenza nazionale della vertenza. «L’Unilever per Cagliari – ha detto – è come la Fiat per Torino».
Regione, Provincia, Unilever, Confindustria e sindacati si ritroveranno martedì prossimo, nell’incontro convocato dalla Regione.

 

«Aggiorna la pagina e ricontrolla. Per visualizzare altri video, visita la nostra home page».Davvero non credevo ai miei occhi. Il sito di Azael (è il nome di un diavolo si badi bene) mi aveva colpito per un suo post “ A pecora” nel quale si occupava di pretopedofilia in uno di quei momenti cruciali in cui la diocesi di Boston pagava centinaia di migliaia di dollari per attività pedofila dei propri sacerdoti . A dirla tutta vi furono anche violenze sessuali nei confronti di povere bambine e poi donne, ma di questo non parliamo. Quanto voglio denunciare è il fatto che un filmato che girava su youtube, Azael se lo era pubblicato sul suo sito – dove fu visibile per mesi – denunciando una schifosa abitudine di taluni sacerdoti cattolici è stato censurato. Badino bene i miei lettori, che il filmato non era affatto pornografico, lesivo del senso del pudore od altre minchionerie del genere, tutt’altro. Era un pezzo in cui “cartoni animati” made U.S.A. (south park) “soprassedevano al fatto della trascuranza della bostoniana pedofilia. Ingenuamente lo lo ripresi su un sito a carattere culturale e mi parve non fare cosa oscena o blasfema. Dopo qualche tempo , la sorpresa. Il filmato non c’è più. Anzi youtube dice, implicitamente, lo ho dovuto togliere dal giro.

¡No Pasaran!

Ci sono delle situazioni che richiedono fermezza e fortezza d’animo. Sono quelle in cui il giusto viene calpestato con prepotenza ed i deboli messi in un cantuccio a prendere le mazzate dei forti. Sono situazioni in cui l’ingiustizia prevale – anche se per breve tempo – perché viene sempre sconfitta dalla lealtà, dall’onore e dalla morale. Dopo Berlinguer, ma anche prima con Gramsci, è tornato , ma non per tutti, il senso dell’etica nella politica. La questione morale aveva ripreso fra di noi una importanza estrema e ne facevano merito e vanto. «La questione morale – diceva Berlinguer – non è altro che la commistione della politica con le istituzioni, con il potere» . Oggi, purtroppo molti ne menano vanto solo per nascondere azioni decisamente e nettamente contrarie, ma noi non dobbiamo demordere.

 

 

 

 

E’ importante per noi Comunisti della Federazione di Cagliari ricordare sempre quel monito. Ad esso si riallaccia un “racconto” che sottopongo alla lettura dei compagni.

Manuela Palermi: Pdci

E’ una vergogna quanto accaduto ieri in Campidoglio sulle unioni civili. Il Vaticano è pesantemente intervenuto e il Pd si è piegato. Walter Veltroni ha addirittura scelto di non essere presente. Mi chiedo come possa il Pd, in cui c’è una parte che viene da una lunga storia di laicità, lasciarsi ingabbiare e trascinare in una pratica politica nella quale i diritti civili vengono strumentalmente chiamati “questioni eticamente sensibili”. C’è una visione intollerante e oscurantista del Vaticano, e le forze del Pd che hanno a cuore l’autonomia dello Stato devono reagire. In tutta questa vicenda la Sinistra ha combattuto con coerenza e unitariamente. Numericamente è stata sconfitta. Ma il vero sconfitto nella società è il Pd di Veltroni.
comunque…

 

 

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