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Archive for the ‘Democrazia’ Category

 

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PdCI Ufficio Stampa

Roma 25 gennaio 2008

Siamo stati purtroppo buoni profeti. Il governo cade da destra per mano delle defezioni di Mastella e Dini, dietro pressione dei poteri forti. Ma non puo’ sottacersi che una delle cause delle cadute del governo e’ stata la scelta del Pd, che aveva dichiarato conclusa fin d’ora l’esperienza della nostra alleanza. Ringraziamo Romano Prodi e ci dichiariamo indisponibili a qualunque soluzione che snaturi la nostra coalizione nessun governo istituzionale, tecnico, di larghe intese o di altra natura ma elezioni anticipate immediate.

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Da ormai molto tempo arrivano al sito, con “cortese richiesta di pubblicazione”, testi di vario genere. C’è un autore, per esempio, che scrive al nostro indirizzo e, per conoscenza al Comando generale dell’Arma dei Carabinieri e all’ “URP” della Polizia di Stato, si riveste di un altro grado militare (può darsi che lo abbia) e mi sottopone progetti e statistiche su apparecchiature termodinamiche per abbattere l’inquinamento. Altri, con cadenza periodica, inviano progetti per un “buon governo” e non capisco perché non li indirizzino a Palazzo Chigi. C’è chi invia poesie o lunghe cronache di fatti della propria zona. Per norma, pubblichiamo solamente editoriali o elzeviri di nostri invitati. Ma accade talvolta, e questa è una di quelle, che l’idea, l’argomento, la stravaganza del contenuto siano talmente allettanti od originali, che ti dici: «Ma si, per questo vale la pena». Da qualche giorno inizio a leggere, interrompo, ma poi ricomincio, un pezzo gustoso, o almeno strambo che mi diverte e contemporaneamente mi inibisce. Mi tenta e allo stesso tempo mi dissuade. Alla fine lo ho battezzato (era senza titolo) in questa maniera:

«È possibile che in politica qualcuno si comporti come Cartier e pretenda l’esclusiva del marchio?»

Vi invio questo mio intervento con la certezza che lo cestinerete, ma chi se ne frega (anche se spero me lo pubblicherete). Non che io parli dei fatti vostri perché essendo anche io un comunista penso di parlare dei fatti miei anche se di una appartenenza diversa dalla vostra. Ma accade dappertutto che vi sia – dopo il grande pianto di Occhetto col naso infilato in quel mazzo di rose – la diaspora comunista dopo quella del popolo ebreo. E io a questa mi riferisco per causa dei fatti che ormai sono diventati noti alla pubblica opinione da quando due circoli comunisti si contendono il piatto di lenticchie che li farebbe figli di Isacco con tutti i diritti annessi e connessi. Voi la storia la sapete, Giacobbe era una specie di tontorollone che se ne stava sempre sotto le gonne della mamma Rebecca e lavorava a casa senza chiedere niente. Esaù era invece un cacciatore spavaldo che, sicuro dell’eredità che gli spettava per diritto di nascita, se ne girava per monti e per valli divertendosi e trattando Giacobbe come un fratello scemo. Il pezzo più importante dell’eredità, quello che ti dava il potere su tutto era un sigillo a forma tonda che costituiva una specie di impronta di famiglia. Oggi lo chiamerebbero “Logo” oppure, i più raffinati, «la griffe». Metti conto quella specie di marchio che ti dà “l’esclusiva” su un prodotto. E siccome nell’economia moderna e nella moda conta la “griffe” e chi la possiede, Esaù se ne andava sicuro perché lui ci aveva l’esclusiva di famiglia. Come accade in tutte le famiglie dove uno lavora ed un altro se la spassa anche in quella casa non accadde diversamente e spendi e spandi senza mettere niente da parte successe che Esaù si trovo affamato e vedendo che Giacobbe si era fatto un grande piatto di lenticchie, sicuro di prenderlo per il sedere gli disse: «Se mi dai quel piatto di lenticchie, io ti do il logo (che poi era la famosa esclusiva del marchio)». Giacobbe, che in tutti quegli anni di duro lavoro si era fatto furbo gli rispose: «Prenditi le lenticchie che io mi uso la griffe». Raccontano anche che Esaù fece un casino da pazzi per riprendersi la griffe dopo essersi mangiato i fagioli, ma Giacobbe – nel frattempo – si era sposato con Rachele e da lei e dalle schiave aveva avuto dodici figli dai quali erano nate dodici tribù. Un casino di gente insomma che tutti dicevano :« Stai attento a non metterti contro le dodici tribù di Israel (che era il nuovo nome di Gacobbe) che ci puoi anche rimettere le corna». La storia dura ancora e pare che Esaù abbia richiesto “il giudizio di Dio” roba che si fa da quelle parti, ma siccome è uno sventato che pensa poco si è dimenticato di una cosa : «Israel significa proprio: uomo che lotta insieme con Dio»

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Vincenzo A. Romano

In ogni momento del mondo e del tempo una figura di donna compie la sua veglia funebre. La faceva Giuseppina Marcias quando Antonio, condannato al confino da un regime assassino e liberticida, le scriveva parole di fuoco per avere richiesto la grazia a Benito Mussolini. C’è sempre una mamma in Biafra o Darfour che tiene fra braccia scheletrite un corpicino spento dall’inedia causata da un uomo che ingrassa lontano migliaia di miglia succhiando la vita del bimbo con una pipeline fatta di tanti piccoli corpicini accumulati nei secoli dello sfruttamento assassino. Era conseguenza logica di una visione del mondo diviso in classi quella che faceva vedere – già nel 1848 – a Marx ed Engels, intenti a scrivere il loro Manifesto, la mondializzazione del lavoro e del commercio, l’eterno irrisolto conflitto della lotta di classe fra coloro che erano padroni e chi ne veniva sfruttato. Tutto si è consumato nell’arco del «Secolo Breve» dalla Catastrofe , all’Età dell’oro, sino alla Frana. Settantasette anni in cui tutto è accaduto. (altro…)

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Un articolo di Carlo Dore jr. con una breve premessa.
Pubblichiamo molto volentieri l’articolo del compagno Carlo Dore jr perché ci permette un intervento che ci piace mettere in premessa in luogo che in commento come potevamo fare. Sebbene Dore faccia una analisi –come sempre puntuale ed intelligente – della situazione generale, non tutto sta camminando allo stesso modo. Proprio qui a Cagliari sta procedendo (e i numerosi articoli del compagno non sono stati ininfluenti) un progetto che non è più la “Cosa Rossa”, ma il tentativo di elaborazione pratica di quel modello di nuova sinistra delineato nei giorni 8 e 9 dicembre. Le forze che stanno “organizzando” la nuova sinistra sono in fase avanzata di discussione-confronto-proposta tanto che fra Verdi, Pdci, Prc e SD si sono travati, già a livello di federazione (e molto spesso dopo numerosi dibattiti nelle sezioni), argomenti di assoluta concordanza che per semplificare cito solo in: ambiente trasversale e lavoro (nei suoi aspetti di precariato, sicurezza, e creazione). Sono stati individuati alcuni fattori di progresso ambientale che coniughino la creazione del posto di lavoro con la produzione di energia pulita, rinnovabile e in linea con uno sviluppo compatibile. L’importanza che mi sento di attribuire a questo processo e lo scrivo perché concordo con Carlo nell’anomalia della nascita verticistica del PD è che il processo sta progredendo dal basso. Molte delle proposte sono già digerite dalle basi dei quattro componenti la confederazione, addirittura sono sollecitate. Attraverso la gestione del sito e per i commenti e per le e-mail che si ricevono quotidianamente questa volontà è palpabile, talvolta suggerita, altre volte sollecitata. Ecco perché mi permetto (sicuro della benevolenza di Carlo per questa premessa) di dire che non parlerei, almeno a Cagliari, delle due sinistre confluite nella cosa rossa perché qui , a confluire, sono state almeno tutte e quattro le sinistre, mentre non si dispera in un (non molto lontano) confronto con le altre componenti movimentiste della Sinistra. Che è già Sinistra Arcobaleno (VAR)

L’intervento di Carlo Dore Jr

Confermando le previsioni dei più attenti commentatori, la nascita del Partito Democratico – lungi dal favorire l’attuazione di quella fase di “semplificazione della politica” più volte richiamata da Fassino nel corso della lunga stagione congressuale – ha alterato profondamente gli equilibri interni alla già di per sé non stabile maggioranza di governo. Indipendentemente dalle valutazioni proponibili in ordine alle scelte compiute da quelle cellule impazzite del centro moderato che più volte hanno attentato alla stabilità dell’Esecutivo nella prima fase della legislatura in corso, si deve infatti rilevare come la sinistra italiana risulta attualmente spezzata in tre tronconi: il nostro Paese registra in questo senso la colossale anomalia costituita dall’esistenza non già di un fronte progressista unitario, ma di tre diverse sinistre, ciascuna delle quali appare impegnata a perseguire la propria road to perdition. Aderendo al progetto del PD, la componente maggioritaria dei DS ha coraggiosamente scelto di mettere in discussione la propria identità per favorire l’elaborazione di “un nuovo pensiero per un nuovo secolo”, di “ammainare definitivamente le vecchie bandiere” per “affrontare con rinnovato slancio le sfide quotidianamente proposte da una società sempre più deideologizzata” . (altro…)

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Kassim Britel cittadino italianoDue lettere, con la stessa data, 14 novembre 2007, e lo stesso mittente, Fair Trial International, sono arrivate al ministro della giustizia Clemente Mastella e al ministro degli esteri Massimo D’Alema. Fair Trial International è un’organizzazione non governativa con sede a Londra che si occupa di promuovere «processi in linea con gli standard internazionali e di difendere i diritti delle persone che subiscono processi in paesi diversi dal proprio». Oggetto delle due lettere è il caso di Abou Elkassim Britel. «Siamo molto preoccupati che nonostante abbia sofferto gravi violazioni dei diritti umani, mr. Britel rimanga imprigionato in Marocco, dopo una condanna ottenuta attraverso la tortura». La detenzione di Kassim, che è in sciopero della fame dal 16 novembre, è quindi diventata un caso internazionale. E il silenzio del governo italiano, che pure aveva promesso all’inizio del 2007 che si sarebbe adoperato per avere la grazia dal re del Marocco Mohammed VI, diventa più assordante ogni giorno che passa. Mastella è impegnato a superare le crisi di nervi della maggioranza e D’Alema sabato e domenica sarà a Lisbona al vertice euroafricano. Forse per questo, come ci ha confermato l’avvocato Saima Hirji, i due ministri non si sono ancora degnati di rispondere alla lettera di Fair Trial International.

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Compagni e compagne voglio porgere a tutti voi i miei migliori auguri per un 2008 pieno di soddisfazioni personali e, poiché scrivo nel sito del partito anche di soddisfazioni politiche. Il 2008 sarà sicuramente un anno molto importante per il nostro partito e per tutta la Sinistra arcobaleno. Sarà un anno che non potrà vederci nel guado, ma che richiederà da parte di tutti delle decisioni su cosa fare, come fare, per chi fare e con chi fare. Certamente dovremo uscire dal cerchio infernale degli ignavi e smetterla di vivere senza infamia e senza lode. I tempi non ce lo permetteranno e gli impegni ci sproneranno a correre. Compagni, sono certo che durante queste vacanze ciascuno di noi ha speso un poco del suo tempo a pensare al partito in cui milita. Certamente avrà pensato a come affrontare il futuro e a come migliorarlo, certamente avrà pensato che una buona organizzazione è stata alla base di tutto il lavoro passato e una migliore organizzazione ci permetterà un futuro migliore e questo a tutti i livelli, dalle cellule alle sezioni, dagli organismi federali a quello regionale ed alle istituzioni dove siamo presenti. Se l’organizzazione è il primo punto che dobbiamo affrontare ritengo di non sbagliare dicendo che dobbiamo scegliere tra due immagini che molti vogliono dare al partito. Molti lo vorrebbero come un libro che ogni compagno può consultare, può leggere e condividere in tutto o in parte. Molti compagni vorrebbero partecipare ed aggiungere pagine a questo libro attraverso un dialogo aperto, corretto, costruttivo e da tradurre in atti concreti e in modi di vivere consoni a quanto scritto. Altri vorrebbero che i Partito fosse come una moneta con due facce, entrambe belle, ma che tra loro non comunicano, non si vedono eppure, per avere un valore, sono costrette a stare insieme. Ma, una moneta che brillasse su entrambe le facce avrebbe più valore sui tavoli della politica o comunque dove essa si può spendere da tutto il partito e non solo da alcuni . Si, compagni, prima di affrontare i temi che ci vedranno impegnati nelle prossime iniziative e nelle prossime competizioni elettorali dobbiamo uscire dal limbo, dobbiamo uscire dal guado dobbiamo scegliere. Dobbbiamo pronunciarci: vogliamo il libro o preferiamo l’ arida moneta ?

Antonio Littarru

 

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«Aggiorna la pagina e ricontrolla. Per visualizzare altri video, visita la nostra home page».Davvero non credevo ai miei occhi. Il sito di Azael (è il nome di un diavolo si badi bene) mi aveva colpito per un suo post “ A pecora” nel quale si occupava di pretopedofilia in uno di quei momenti cruciali in cui la diocesi di Boston pagava centinaia di migliaia di dollari per attività pedofila dei propri sacerdoti . A dirla tutta vi furono anche violenze sessuali nei confronti di povere bambine e poi donne, ma di questo non parliamo. Quanto voglio denunciare è il fatto che un filmato che girava su youtube, Azael se lo era pubblicato sul suo sito – dove fu visibile per mesi – denunciando una schifosa abitudine di taluni sacerdoti cattolici è stato censurato. Badino bene i miei lettori, che il filmato non era affatto pornografico, lesivo del senso del pudore od altre minchionerie del genere, tutt’altro. Era un pezzo in cui “cartoni animati” made U.S.A. (south park) “soprassedevano al fatto della trascuranza della bostoniana pedofilia. Ingenuamente lo lo ripresi su un sito a carattere culturale e mi parve non fare cosa oscena o blasfema. Dopo qualche tempo , la sorpresa. Il filmato non c’è più. Anzi youtube dice, implicitamente, lo ho dovuto togliere dal giro.

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«In entrambe il metodo di ripartizione proporzionale adottato è il D’Hont, un sistema particolarmente premiante per i partiti maggiori»

Dopo le dure critiche alla “bozza Vassallo” provenienti da più parti, ad eccezione, ovviamente, dei due beneficiari del progetto, Veltroni e Berlusconi, l’attesa per le novità della “bozza Bianco” si è purtroppo rivelata tempo perso. Di nuovo è bene chiarire che anche la “bozza Bianco”, come prima la “bozza Vassallo”, è molto lontana dal sistema elettorale tedesco.
Differenze dovute non tanto ai vincoli costituzionali, così come si vorrebbe lasciare intendere, quanto agli obiettivi preposti. Non a caso, le due proposte in esame, pur presentandosi in maniera diversa, presentano similitudini di risultato che non lasciano dubbi circa le reali intenzioni dei proponenti. { continua a leggere }

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Una festa della sinistra, dopo 27 anni di assenza da questa Piazza di Cagliari, in preparazione della manifestazione del 20 ottobre a Roma sul Welfare.

IN MA®RCIA A SINISTRA, IN PIAZZA

Author: carlobigolin
Added: November 10, 2007

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Enrico Palmas Carlo Dore jr.

L’insediamento di Walter Veltroni alla guida del Partito Democratico ha rappresentato il momento iniziale di una “nuova stagione” di dialogo tra maggioranza ed opposizione sui grandi temi delle riforme costituzionali e della legge elettorale. Ricorrendo alla stipulazione di un’intesa simile all’ormai famoso “patto della crostata” a cui fece seguito l’istituzione della c.d. “bicamerale – D’Alema” del 1998, i punti centrali della bozza elaborata dal Sindaco di Roma e dal Caimano in persona possono essere individuati nel superamento del bicameralismo perfetto, nell’attribuzione al Presidente del Consiglio del potere di nomina e revoca dei Ministri, nell’introduzione del meccanismo della sfiducia costruttiva, nell’introduzione di un sistema elettorale di tipo proporzionale caratterizzato da una (più o meno) elevata soglia di sbarramento. (altro…)

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Vincenzo A. Romano

La prima parte del titolo non è mia, è un richiamo ad un volume uscito nel 1989 e ripubblicato due anni dopo. Un libro di testimonianza su una grande stagione: la primavera palermitana, un attimo della grande lotta civile, giudiziaria e di democrazia condotta a Palermo da persone quasi tutte uccise da Cosa Nostra. Nel 1989 Borsellino e Falcone lottavano contro la mafia e facevano un’altra importante azione “uscivano dal tempio del Palazzo di Giustizia” per andare fra i giovani, fra i commercianti, nel mondo insomma, a fare “proselitismo”. Una precisazione. Uscire dal Tempio è l’opera di un altro grande nemico della Mafia – poi stranamente allontanato da Palermo – il gesuita Bartolomeo Sorge che a fianco dei giudici e dei palermitani si sforzava di combattere la piovra. Poi avvennero molte cose, via Carini, Capaci, via D’Amelio e fu un’altra stagione. Siamo oggi più che mai, oggi che tentiamo una convergenza, una confederazione delle poche forze della Sinistra, sotto l’attacco di poteri un poco diversi da quelli, ma che hanno un obiettivo comune. Annullare la Sinistra come forza democratica, come rappresentantiva dei lavoratori, come continuatrice di quel meccanismo – sempre più attuale che è la lotta di classe – l’insanabile antinomia fra mondo del capitale e mondo del lavoro. Ne hanno fatte tante per sfiancarci, ridurci alle corde, sottrarci la nostra base naturale con un mondo di illusioni e ci sono in gran parte riusciti anche per colpa di molti che hanno rinunciato a quelle idee, a quei principi crogiolandosi in un letto più comodo, lussuoso, meno complicato da gestire. Un letto dove il politico sta accanto al banchiere, corteggia il finanziere, frequenta il salotto buono dispensatore di soddisfazioni, illusioni di ascesa sociale, frequentazioni inebrianti. Abbandonata la lotta, quella tosta che ti fa sporcare le mani dell’unto che ricopre quella del meccanico (che magari muore in una fabbrica non più mantenuta: tanto quest’anno chiude) hanno in antipatia chi è rimasto fedele agli antichi costumi. E di pari passo, in parte a causa del loro disinteresse molto per le promesse fallaci e fallite delle sirene mediatiche, molti hanno abbandonato la lotta per inseguire il luccichio delle pagliuzze dorate che gli mostrano di lontano e che non raggiungeranno comunque.

Una volta la nostra forza era il «proselitismo» . (altro…)

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Il Dipartimento Cultura del Pdci Sardegna (con le sue 8 federazioni) , sotto la guida della Cantante e Attrice Elena Pau presenta il terzo dei sette spettacoli dedicati alla memoria ed alla storia che rimane viva in noi. Ad Isili, presso il centro sociale in Corso Vittorio Emanuele , alle ore 17 e 30 e con ingresso gratuito, Giovanni Peresson, con l’accompagnamento di Maurizio Corda -pianoforte- proporrà un concerto di pezzi originali dedicati alla memoria delle vittime delle stragi ed in particolare quella del 12 12 1969 ( da qui il titolo) a Piazza Fontana.

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Una iniezione di fiducia per tutta la federazione di Cagliari nonostante brillasse l’ostracismo di alcuni al suo segretario.
L’incontro con il segretario nazionale. Uno di quegli avvenimenti che compattano la nostra federazione, la più ricca di tesserati fedeli.
Stravolgendo uno schema consueto per la partitocrazia dei giorni nostri la voce è stata quella di precari, licenziati, disoccupati ed espulsi dal mondo del lavoro e della produzione. Oliviero Diliberto, prima di esporre la posizione dei Comunisti Italiani e illustrare gli ultimi sviluppi del percorso di unificazione delle forze a sinistra del Partito Democratico ha ascoltato le voci del mondo del lavoro, se così possiamo continuare a chiamarlo dopo lo tsunami berlusconiano, quale oggi si può vedere. (altro…)

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di Enrico Palmas & Carlo Dore jr.

Io so”, scriveva Pasolini in uno dei suoi ultimi articoli sul Corriere della Sera. “So i nomi di coloro che, tra una messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato protezione politica a vecchi generali, a giovani neofascisti, anzi neonazisti, e infine criminali comuni”. Pasolini sapeva: conosceva i nomi degli autori di quella sorta di colossale Romanzo delle Stragi che è stata la storia italiana del secondo dopoguerra.

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La giornata di sabato 17 novembre si aprirà con il convegno “Genova 2001: un altro mondo è ancora possibile” – ore 10 – 13, all’Auditorium ex chiesa di San Salvatore in Piazza Sarzano 9, Genova raggiungibile con la metropolitana, fermata Sarzano.

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La manifestazione nasce per chiedere una Commissione Parlamentare di inchiesta come previsto dal programma dell’Unione per la individuazione delle responsabilità per quella che Amnesty International ha definito “la più grave violazione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”. (altro…)

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Giorgio Amendola Wiki

In occasione della rilettura di due libri eccellenti di Amendola, Una scelta di Vita e Un’ Isola, mi piace riproporre la biografia di questo grande comunista.
« Non aveva neppure vent’anni quando il padre — dal 1919 deputato di Salerno vicino alle posizioni di Francesco Saverio Nitti — morì il 7 aprile 1926 in una clinica di Cannes per le conseguenze di un’ aggressione fascista di cui era stato oggetto nel luglio del ’25. Dopo la morte del padre, terminati gli studi liceali a Roma, si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza a Napoli, dove iniziò — come ebbe a scrivere nel suo
Una scelta di vita (p. 171) — «un periodo di grande raccoglimento, di lavoro fecondo, che concorse a dissipare quella confusione, non solo culturale ma anche morale che mi aveva dominato negli anni inquieti e torbidi dell’adolescenza». Sollecitato da Nitti, iniziò a preparare una tesi di laurea sul credito al consumo. La crisi del ’29 venne ad infrangere l’ipotesi che un allargamento crescente del consumo potesse sostenere un incremento ininterrotto della produzione, ché anzi la vendita rateale, negli Stati Uniti, si dimostrava un elemento di aggravamento della crisi ». (Fondazione Giorgio Amendola)

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Riprendo dal blog di Tisbe (http://tisbe.splinder.com) sicuro di non farle cosa sgradita un suo intero intervento:

Care amiche,

è necessario e urgente organizzare quanto prima una manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne.
La vita di molte ragazze e di molte donne continua a essere spezzata, le loro capacità intellettive e affettive brutalmente compromesse. Il femminicidio per ‘amore’ di padri, fidanzati o ex mariti è una vergogna senza fine che continua a passare come devianza di singoli. (altro…)

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