LA RETE DELLE DONNE
Sabato, 1 marzo al T-Hotel si è tenuta la prima Assemblea delle elette e delle Amministratrici della Provincia di Cagliari, primo passo verso la costituzione di un coordinamento permanete tra le donne impegnate in politica.
di Marianna Piga
“Ancora oggi le donne presenti all’interno delle istituzioni vivono una condizione di solitudine politica: talvolta sole in giunta o in consiglio, trovano difficile esprimersi e farsi capire. In Provincia di Cagliari, la Giunta Milia vive una condizione privilegiata perchè può contare sul 50-50, ma in Consiglio la situazione è opposta dal momento che sono presenti solo due donne a fronte di 30 consiglieri.”
Con queste le parole con l’Assessore al Lavoro Pdci della Provincia di Cagliari Maria Carla Floris ha iniziato il suo discorso in occasione dell’Assemblea delle elette e delle Amministratrici della Provincia riunitasi sabato 1 marzo al Jolly Hotel.
La Floris ha posto l’accento sulla necessità di fare rete, di fare fronte comune e trovare momenti di coesione e collaborazione tra le donne presenti dalle istituzioni non solo per uscire dall’isolamento ma anche per di accrescere le proprie competenze personali e per migliorare la politica.
Parlando della sua esperienza personale in merito alla collaborazione con le donne amministratrici, la Floris ha espresso giudizi assolutamente positivi, ricordando la proficuità del lavoro svolto in sinergia con gli Assessori donna del resto d’Italia e con le sue colleghe in giunta ed in consiglio provinciale. “Peccato – ha continuato la Floris- che la cooptazione delle donne nelle liste elettorali avvenga ancora per dosi omeopatiche”. Secondo l’Assessore, infatti, nessuna lista è legittimamente proponibile se non rispetta il criterio del 50-50, almeno fintanto che persiste la scarsa presenza delle donne all’interno delle istituzioni.
Nell’intervento della Floris non è mancato il riferimento agli attacchi vergognosi e alle provocazioni scandalose degli ultimi mesi contro la L. 194 che si portano dietro nient’altro che il rifiuto del riconoscimento delle donne come persone moralmente responsabili. “In un clima come quello attuale-argomenta la Floris- in cui gli attacchi alla libertà di decidere del proprio corpo ed alla laicità dello Stato sono all’ordine del giorno, diventa maggiormente indispensabile l’autonomia reddituale delle donne e diventa ancora più importante costruire un fronte comune che dia maggior peso alla presenza delle donne all’interno delle istituzioni per difendere i diritti che sono stati conquistati con tanta fatica”.
A conclusione del suo discorso Floris ha inoltre espresso la necessità di modificare il linguaggio della politica affinchè risulti comprensibile a tutti e ha indicato il precariato quale causa principale della scarso interesse manifestato dalle giovani donne verso la politica. “Contrariamente a quanto accadeva 10 anni fa, la situazione di precariato in cui si trovano a vivere la maggior parte delle giovani donne oggi, rende il loro accesso alla politica un lusso che in poche possono permettersi. Mentre, infatti, 10 anni fa, le donne erano in grado di dedicarsi all’attivismo politico perchè sul fronte professionale godevano di una situazione pressochè stabile, oggi le giovani donne sono totalmente distratte ed assorbite dalla ricerca foss’anche solo di un barlume di certezza lavorativa da non disporre di energie sufficienti da dedicare alla politica”.
L’iniziativa del 1 marzo, organizzata dalla Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Cagliari, Rita Corda, ha avuto diversi contributi illustri tra cui quelli di Anna Oppo, Professoressa Ordinaria di sociologia dell’Università di Cagliari e di Paola Piras, Professoressa ordinaria di Diritto Amministrativo. Sono intervenuti altresì il Presidente della Provincia Graziano Milia, La Vicepresidente del Consiglio provinciale Laura Pulga, oltre che diverse rappresentanti degli organismi di parità locali e nazionali e diverse amministratrici e consigliere comunali e provinciali.